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Sofi Gev “Horrors In The Dark” - Raccontare il dolore con la musica


Horrors in The Dark è il singolo più recente della cantautrice americana Hannah Lovelady. Un pezzo delicato e introspettivo, espressione di un dolore profondo che si tramuta in arte.



Cresciuta a pane e musica


Sofi Gev è il progetto solista della cantautrice e artista indie pop americana Hannah Lovelady. Influenzata da artisti come Birdy, Aurora, Maggie Rogers, Coeur De Pirate e Regina Spektor, la sua musica stratifica testi introspettivi e anticonformisti con voci delicate su una fusione sognante di indie pop, elettronica e indie folk. La sua prima e più duratura influenza musicale è venuta da suo padre che da bambina le cantava canzoni di Joni Mitchell per addormentarsi.

Il songwriting di Sofi Gev è iniziato nella sua infanzia, intrattenendosi durante i viaggi di famiglia inventando canzoni stupide con la sorella minore. Dopo le lezioni di pianoforte, ha iniziato a suonare il corno francese nella classe della banda della scuola media e ha continuato fino al liceo. Ha affinato il suo senso della melodia cantando le parole delle ricette dei libri di cucina accompagnata da suo padre che suonava la chitarra acustica.



La tragedia come motore dell’arte


Del suo più recente singolo Horrors in the dark, la cantante racconta di averlo scritto dopo che sua madre ha perso suo fratello per suicidio: “Mio zio era una figura imponente e un animo gentile, saggio e compassionevole. Il terzo verso è un omaggio a lui, che abbiamo perso troppo presto, e al potere della sua vita e del suo lascito. La sua scomparsa e il dolore di tutte le persone che lo amavano mi hanno fatto pensare a come tutti noi abbiamo un qualche tipo di trauma dentro di noi che non guarisce mai completamente. Il tipo di dolore di cui è molto difficile persino parlare. Gli orrori usano metafore per trasmettere il modo in cui giriamo attorno alle nostre paure più profonde che a volte trasformiamo in qualcos'altro nella nostra mente perché sono troppo dolorose per affrontarle a testa alta. Ma queste cose oscure nelle nostre vite sono sempre una parte di noi. Sii gentile con l'altro e con te stesso.”

Come altri suoi pezzi, anche il testo di quest’ultimo è introspettivo e tratta tematiche legate alla depressione, la melodia è pop elettronico con una vena sognante, che fa pensare ad una ninnananna per via del sound dolce e ripetitivo. Dalla sua voce agrodolce che canta di temi intimi e personali emergono fragilità e onestà eppure coraggio, inoltre ricorda facilmente quella della popstar norvegese Aurora.




 




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