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Or Golan “I am Greedy” - Techno cosmico-onirico


I am Greedy è una traccia immersiva e altamente coinvolgente, un po’ come tutta la sua musica del resto. Una canzone che non può essere ascoltata in maniera distaccata, ma va seguita, perdendosi spensieratamente nei suoni ipnotici dei sintetizzatori e contemplando quell’atmosfera cosmica-onirica fatta di beat poco lineari




Sound spaziale


Or Golan vive in Israele ed è un artista molto eccentrico, che propone una progressive techno spiazzante dal sound spaziale. Molte persone hanno premiato la sua unicità; quella di Golan è una musica totale, immersiva e multimediale, che una volta compresa genera processi di identificazione molto forti.


Ed ecco che il compositore israeliano ha raggiunto un pubblico considerevole: oltre 200mila copie dei suoi singoli sono state vendute, inoltre non è passato inosservato neanche agli occhi della critica, ed è spesso stato invitato a rilasciare interviste per importanti emittenti radiofoniche.


Quella di Golan è un’opera che necessita di un'interpretazione aperta e creativa da parte dell’ascoltatore, e a giudicare dai numeri, i fruitori musicali più competenti hanno risposto bene alla sfida.


I am Greedy


Il suo più recente singolo I am Greedy è una traccia immersiva e altamente coinvolgente, un po’ come tutta la sua musica del resto. Una canzone che non può essere ascoltata in maniera distaccata, ma va seguita, perdendosi spensieratamente nei suoni ipnotici dei sintetizzatori, contemplando quell’atmosfera cosmica-onirica fatta di beat poco lineari.


Un pezzo integralmente strumentale che riprende sonorità computerizzate anni ’90, ricordando a tratti i videogame del Nintendo, fondendole con vibe techno di estrazione ultramoderna.


Ne viene fuori un progetto estremamente originale a cui si aggiunge un’estetica visuale interessante data dalle copertine dell'artista, che ricorrendo al burlesque e a strategie di espressività del proprio sé autentico che rifiutano ogni canone estetico attuale, sembra voler denunciare le aporie della società dell’immagine che implode su se stessa con le sue immagini e foto patinate, confezionate in un mondo di finzione. Or Golan così riscopre il vero opponendolo al finto.



 



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