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Thy Veils “Lina Luna 4K” - Alla ricerca dell’ineffabile


Lina Luna 4K è un viaggio mistico dal sapore esoterico alla ricerca dell’ineffabile. Un’immersione nei meandri dell’inesplorabile tra inconscio ed etere, un ambient music misteriosa e misterica con sonorità che riproducono latenti voci provenienti da molto lontano nel tempo e nello spazio e impercettibili voci tribali che viaggiano nell’etere raggiungendo una dimensione completamente diversa da quella originaria, andando ad abbracciare sfumature cosmiche: un incontro tra suoni terreni-arcaici e suoni atmosferici-uranici




Pionieri nella scena della ambient music rumena

Thy Veils è un concetto trasformato in stile, una meditazione minimalista e complessa. Nata dalla realtà del millennio passato, alimentata dall'espressione e dalla comunicazione dei media digitali, la loro arte parla attraverso una visione densa di esplorazione, sperimentazione e ricerca nella sfera dell'indefinito, del movimento nel quantistico.

Thy Veils è nato come progetto in studio nel 1995, guidato da Daniel Dorobanțu, e presto è diventato un nome pionieristico nella scena della musica ambient rumena. Dopo tredici anni di produzioni in studio, nel 2008 Daniel trasforma questo progetto in un insieme di arte sincretica.

Entro il 2021 hanno autoprodotto sette album in studio, quattro registrazioni live e numerosi singoli, un DVD con video saggi non narrativi, video arte per performance dal vivo e installazioni video, musica per film e danza contemporanea.

I loro eventi dal vivo sono spettacoli audiovisivi coinvolgenti, che trasportano l'auditorium verso i mondi interiori e le profondità insondabili di comprensione e contemplazione empatica.


Lina Luna 4k: un incontro tra suoni terreni-arcaici e suoni atmosferici-uranici

Lina Luna 4K è un viaggio mistico dal sapore esoterico, alla ricerca dell’ineffabile. Un’immersione nei meandri dell’inesplorabile tra inconscio ed etere, un ambient music misteriosa e misterica con sonorità che riproducono latenti voci provenienti da molto lontano nel tempo e nello spazio, impercettibili voci tribali che viaggiano nell’etere raggiungendo una dimensione completamente diversa da quella originaria, andando ad abbracciare sfumature cosmiche: un incontro tra suoni terreni-arcaici e suoni atmosferici-uranici.

Un brano enormemente contemplativo e complesso che a tratti ricorda vagamente alcuni pezzi del celebre album “My Life in the Bush of Ghosts” di Brian Eno e David Byrne.

4 minuti e oltre di assoluta liminalità in cui perdersi completamente in un’esperienza sonora totale ed immersiva.



 



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