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  • Immagine del redattoreEmanuele

Sonomancer “Digital Graves” - Technopop avveniristico


Digital Graves è un brano dalla struttura particolare, con un intro fatta di suoni complessi e ricercati, un’atmosfera che rimanda oltre lo spazio-tempo, vibrazioni di derivanza cosmica che fluttuano irrazionali nell’etere



Trip techno-distopici


Sonomancer è un compositore di techno-elettronica. L'artista è interessato alla musica elettronica sin da quando era un ragazzino, principalmente trae ispirazione dalle colonne sonore di computer e videogiochi. Uno dei primissimi album da lui ascoltati è stata una compilation di musica house antica. Era affascinato dalla gamma di suoni e campioni e dal modo in cui tutto combaciava.

Con la sua musica ha sempre cercato di creare qualcosa di nuovo che non fosse mai stato ascoltato prima.

Le sue composizioni trasportano verso paesaggi sonori avveniristici: un universo sconosciuto dove si rincorrono sintetizzatori, bit e campionatori.


Sounds alienanti di una potenza evocativa che non possono che colpire l’ascoltatore, sottoponendolo a un'esperienza multisensoriale decisamente singolare.


In ogni canzone di Sonomancer c’è una visione, o meglio uno scenario, ma è sempre un qualcosa di indefinito, che si perde nei meandri di suoni computerizzati, una sorta di delirio techno-distopico incassato in un'architettura sonora ben congegnata.

Una musica che travolge l’ascoltatore, suscitando in esso trip mentali tramite suoni allucinatori e fascinosi.

Digital Graves



Le tracce più popolari del compositore sono Industria, Core 3 e Digital Graves. Industria e Core 3 sono due brani completamente strumentali costituiti da suoni robotici e labirintici; due viaggi musicali suggestivi e alienanti in cui risulta piacevole perdersi.

Digital Graves è probabilmente il lavoro più maturo e di miglior fattura, un brano dalla struttura particolare con un intro fatta di suoni complessi e ricercati, un’atmosfera che rimanda oltre lo spazio-tempo. Vibrazioni di derivanza cosmica che fluttuano irrazionali nell’etere lasciano presagire una composizione totalmente strumentale; nella prima parte infatti si avverte un senso di enorme distanza da tutto e tutti.

Ma ecco che improvvisamente irrompe un cantato vocale: è la voce di Martha Goddard che ha collaborato con Sonomancer per questo singolo. Una voce femminile, suadente, delicata, per certi versi rassicurante, accompagnata da una crescente percussione in background.


La canzone vive una trasformazione, si viene a delineare un’interessante techno-pop. Il finale è in crescendo, con una drammatizzazione che rende calda e umana la sua musica, spesso fredda e robotica, si viene quindi a creare un perfetto gioco di sincretismo tra l’emotività dell’essere e la rigidità della tecnica, una specie di conflitto che fa di Digital Graves un pezzo assai originale.


Sonomancer è un progetto interessante, moderno e innovativo, capace di stupire e aprire una finestra sul futuro musicale. È definibile come una musica che va oltre la musica, un’esperienza estasiante che risucchia l’ascoltatore nel proprio universo con una sensazionale forza di gravità.



 



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