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Nathav "Over You" - Un alt-pop liquido che lascia un’eco enigmatica

  • Immagine del redattore: Emanuele
    Emanuele
  • 57 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min


Nathav è il progetto pop enigmatico e minimalista della cantautrice danese Mathilde Lunderskov, capace di evocare amori destinati a fallire e un senso di fragilità esistenziale. Il nome significa “Mare Notturno” in danese e rappresenta il suo universo di dark electronic pop.



Dopo gli esordi con la band indiepop Lovebites e vari progetti sperimentali (tra cui il duo synth-pop Umatic, premiato e apprezzato dalla critica internazionale), Lunderskov torna con il nuovo EP Moon River, in uscita il 29 novembre, anticipato dai singoli You Still Miss Her e Boy Model.



Prodotto da Noah Rosanes (amico di lunga data: i loro genitori suonavano insieme nel gruppo disco anni ’70 Flair), Moon River propone quattro brani di alt-pop downtempo che spaziano dall’electronic blues al synth-pop minimale, questa volta in inglese.



Con Over You, Nathav amplia ancora una volta il suo territorio sonoro, costruendo un alt-pop sospeso e perturbante, che vive tra il sogno e un senso sottile di inquietudine. L’impatto iniziale è morbido, quasi etereo, ma fin da subito emergono strati e dettagli che creano una tensione invisibile, fatta di ombre, riverberi e pulsazioni che sembrano muoversi sotto la superficie.



La produzione è densa ma raffinata: niente è lasciato al caso, ogni suono sembra incastrarsi in un paesaggio emotivo liquido, dove i synth respirano e si allungano, mentre la ritmica rimane trattenuta, quasi timida, come se qualcosa stesse per accadere senza mai rivelarsi davvero. L’atmosfera si muove tra il velluto e l’elettrico, tra quiete e vibrazioni sottili, in un equilibrio costante tra intimità e straniamento.



Al centro rimane la voce di Nathav, fragile e precisa, un sussurro controllato che porta con sé un tono singolare, a tratti volutamente disturbante. Non cerca mai l’impatto diretto: preferisce insinuarsi, scorrere lungo i contorni della melodia, evocando una delicatezza che non è mai del tutto rassicurante. È una voce che sembra illuminare e oscurare allo stesso tempo, rendendo il brano ancora più enigmatico.



Over You crea così un piccolo mondo a sé, un ambiente sonoro che avvolge e disorienta, come un paesaggio notturno attraversato da luci intermittenti. E ciò che esprime, in senso astratto, non è un racconto né un significato preciso, ma un movimento interiore: la sensazione di qualcosa che scivola via mentre si tenta di trattenerlo, un cambiamento impercettibile che lascia dietro di sé un’eco, un respiro, una vibrazione sospesa.




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