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Don't Believe In Ghosts "Bad Ideas" - Pericolose conseguenze di decisioni sbagliate


I Don't Believe in Ghosts sono un'avvincente band indie pop all'avanguardia con un suono eclettico di New York City. Guidati dal cantante/produttore e scrittore Steven Nathan, sono nati nel suo studio casalingo nel 2017. La band è completata da Dan DelVecchio alla chitarra, Alex Goumas al basso e Ken Yang alla batteria.


La notte in cui il mondo si è spento nel 2020, Don't Believe In Ghosts sarebbero stati gli headliner della Knitting Factory di Brooklyn. Questo sulla scia di due spettacoli da headliner tutto esaurito all'Iconic Bowery Ballroom di New York City e del primo tour negli Stati Uniti della band, il 2020 si stava preparando per essere un anno di svolta per la band. Con il tour sospeso proprio mentre il singolo della band Living Like This iniziava a decollare alla radio, il cantante e la sua famiglia furono colpiti direttamente dalla morte di suo fratello Robert a causa del COVID 19.


La band ha firmato con Imagen Records e ha pubblicato il loro album di debutto con l'etichetta Solutions. Attualmente è presente nello show di Apple TV+ We Crashed dove si sono esibiti dal vivo in una scena. La canzone Put Your Head Back è presente anche nello show e nella colonna sonora ufficiale.


I successi della band includono la presenza di brani in molti programmi TV tra cui Ink Master e The U.S. OPEN. Hanno collaborato con il mixer 8 volte vincitore del Grammy Ken Lewis per il loro singolo Don't Wake Me Up. Il video della canzone presentava il famoso attore comico Gilbert Gottfried. "Don't Wake Me Up" ha guadagnato più di un milione di ascolti al dettaglio e radiofonici.


"Non dare energia ai fantasmi del tuo passato", dice Steven Nathan descrivendo il significato dietro il nome della band. "Preoccuparsi di ciò che potrebbero pensare gli altri può essere faticoso e debilitante". Don't Believe In Ghosts amplifica questo tema in tutta la loro musica.


La loro ultima Bad Ideas è un commento sul conflitto tra percezione e realtà. Parla dei pericoli derivanti dall'aggrapparsi ostinatamente a false credenze e dall'ignorare la verità. La canzone dipinge l'immagine di qualcuno che insiste nel restare fedele alle proprie "cattive idee", nonostante le prove contrarie. Approfondisce i temi della negazione, dell'inganno e dell'autoillusione. Le frasi ripetute sul “moltiplicarsi delle bugie” e sulle “cattive idee che vanno avanti” fanno eco a un senso di disperazione e frustrazione, mostrando il danno che le false credenze possono infliggere.



 



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