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Mya "Headache" - Intimità e ritmo in equilibrio

  • Immagine del redattore: Emanuele
    Emanuele
  • 13 minuti fa
  • Tempo di lettura: 1 min


Myie (Miriam Ingrid) è una giovane musicista alternative-pop di Uppsala, in Svezia. La sua prima canzone è stata scritta a 15 anni; cinque anni dopo c’è un album.


Un album che parla delle difficoltà della crescita, del diventare adulti, qualcosa che riflette l’esperienza del maturare. Il storytelling non è una novità per myie: con radici nel mondo del cinema come attrice, la musica è semplicemente un nuovo modo di esplorare un’emozione. Crescere in diversi Paesi ha inoltre contribuito a plasmare myie come artista.


Headache di myie è un alt-pop solido e ben ritmato, costruito su una produzione nitida che alterna pulsazioni pulite a dettagli più atmosferici. Il brano si apre con un groove asciutto ma immediato, su cui si innestano stratificazioni leggere che conferiscono movimento senza appesantire l’arrangiamento. Il ritornello è il punto di forza: diretto, ampio, con una progressione melodica che si imprime rapidamente e sfrutta al meglio la dinamica del pezzo.



La voce di myie cattura fin dal primo ingresso: ha un timbro morbido ma deciso, capace di emergere con naturalezza anche nei momenti più pieni della produzione. È una presenza che guida il brano senza sovrastarlo, aggiungendo sfumature emotive con un tocco misurato.



L’atmosfera complessiva oscilla tra tensione ed evasione: c’è un senso di corsa interiore, ma anche una leggerezza che si apre man mano, come se la canzone respirasse sempre di più verso il ritornello. “Headache” non si limita a essere un pezzo alt-pop ben costruito — restituisce, attraverso i suoi suoni, quella sensazione astratta di un pensiero che pulsa, si amplifica, e alla fine trova un suo equilibrio sonoro.




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