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Kings Elliot "The Promise" - Tristezza euforica

  • Immagine del redattore: Sonia
    Sonia
  • 17 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

Sembra una favola, ma è tutto vero: dal piccolo villaggio di Altendorf, nel cantone svizzero di Svitto, Anja Gmür – in arte Kings Elliot – ha conquistato alcuni dei palcoscenici più importanti del mondo. Oggi vive a Londra, ma il suo percorso è stato tutt'altro che lineare. Dietro al successo internazionale si nascondono ostacoli, momenti di crisi e una determinazione incrollabile.


Cantautrice svizzera trapiantata nel Regno Unito, finalista ai Swiss Music Awards e vincitrice del premio SRF3 Best Talent, Kings Elliot si è fatta conoscere per il suo stile pop emotivamente viscerale e senza filtri. Descrivendosi ironicamente come una sick puppy, affronta tematiche legate alla salute mentale con una scrittura diretta e profonda, fondendo fragilità e forza in un linguaggio musicale che suona al tempo stesso intimo e universale.


Dopo aver passato estati tra festival in Europa e date in stadi negli Stati Uniti e in Canada al fianco di artisti come Imagine Dragons e Macklemore, ha proseguito il suo tour in autunno con Sam Ryder, fenomeno TikTok britannico, e nel 2023 ha calcato i palchi da headliner nel Regno Unito e in Europa, prima di unirsi alla tournée nordamericana di Stephen Sanchez.


Dopo la vittoria agli Swiss Music Awards come "Best Breaking Act", Kings Elliot torna il 13 giugno con The Promise, uno dei brani più potenti del suo attesissimo album di debutto "Born Blue", in uscita il 26 settembre. Il singolo, una ballata indie-pop intensa e poetica, racconta le conseguenze emotive di una relazione segnata da promesse infrante.


The Promise rappresenta il cuore del suo nuovo progetto, catturandone l'essenza con una produzione che unisce archi cinematografici, pianoforte struggente e la voce inconfondibile di Kings, teatrale e vibrante. Un brano che richiama le atmosfere del romanticismo hollywoodiano, ma che parla con forza e lucidità alla sensibilità contemporanea.


Come ha dichiarato l'artista stessa: “Per la prima volta ho trasformato qualcosa di estremamente doloroso in una canzone che mi dà la sensazione di tristezza euforica: mi fa venir voglia di urlare, correre, ballare e piangere, tutto insieme. È spaventoso condividerla, perché la ferita è ancora aperta. Ma scrivere questo brano, lasciando fluire una nuova sonorità come se fosse sempre stata lì, è stato immensamente appagante. È un inno alle ferite dell'abbandono e non vedo l'ora di suonarlo dal vivo: credo sarà uno dei momenti più forti del concerto.”






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