Esore Alle "Such Pretty Lies" - Un’onda sonora che fonde potenza e delicatezza emotiva
- Emanuele

- 8 ott
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Fondendo in sé un originale equilibrio Yin e Yang tra satira e serietà, Esore Alle incarna alla perfezione il motto “Se non ridi, piangi”. Descritto dal produttore multiplatino Gavin Monaghan come “come trovare un ragno al centro del tuo crème egg”, Esore Alle è il ribelle della giustapposizione: una parodia dell’inconscio, intrisa di pensieri sulla morte e di leggerezza, ma sempre pervasa da una profonda sincerità.
Il tutto avvolto in un’estetica camp e teatrale che rende il progetto destinato a grandi traguardi. Esore Alle è stato definito il “bizzarro figlio delle stelle” della nuova generazione, e ha tutta l’intenzione di essere all’altezza di questa definizione.
Con Such Pretty Lies, Esore Alle esplode in tutta la sua potenza espressiva, firmando un brano che unisce la grinta del rock più viscerale a una vocalità capace di spaziare con naturalezza dal ruvido al celestiale. Il pezzo travolge fin dalle prime battute, sostenuto da chitarre graffianti e una sezione ritmica serrata che spinge l’ascoltatore in avanti, senza respiro ma con pura adrenalina.
Il sound è denso, corposo, costruito su un equilibrio perfetto tra impatto e melodia. Ogni elemento – dai riff incisivi ai dettagli di produzione – contribuisce a un senso di urgenza, che trova il suo apice in un ritornello esplosivo, potente e irresistibilmente contagioso.
Ma dietro la forza del suono si nasconde un’anima più complessa: Such Pretty Lies è un brano che lascia addosso un senso di catarsi, come un grido liberatorio che, dopo aver scosso tutto, lascia dietro di sé solo il silenzio necessario per ricominciare a respirare.
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