Vergine è l’album di debutto dell’omonimo duo electro-dream pop composto da Lucia Lareglia e Pierpaolo Ovarini. Il loro album uscito ad aprile di quest’anno ricalca uno stile musicale moderno con spiccate reminiscenze vintage, fatto di sounds elettronici su cui fluttua una suadente, quasi sussurrata voce femminile.
Gli universi inesplorati della mente
Vergine è un duo electro-dream pop composto da Lucia Lareglia e Pierpaolo Ovarini. Il loro primo album Vergine, omonimo del duo uscito ad aprile di quest’anno, ricalca uno stile musicale moderno con spiccate reminiscenze vintage fatto di sounds elettronici su cui fluttua una suadente, quasi sussurrata voce femminile.
Vanno così formandosi melodie delicate accompagnate da testi poco lineari, pieni di spunti e di riferimenti complessi. I testi taglienti e talvolta introspettivi, uniti alla musica elettronica creano un’atmosfera suggestiva che va a delineare una forma musicale d’avanguardia.
Vergine è un album che con le sue sonorità eteree apre alla possibilità di accedere ad universi inesplorati. Attraverso la voce sognante di Lucia Lareglia scorre un flusso di pensieri che riproduce percezioni, ricordi e sensazioni difficilmente collocabili in tempi e in un luoghi ben definiti.
Un gioco di dolci confusioni in cui inevitabilmente ci si perde non riuscendo più a discernere il confine labile tra la vita vera e il mondo onirico, il tutto contornato da un paesaggio sonoro che rende l’atmosfera ancor più inebriante.
I brani sono un’esperienza multisensoriale unica: si va dalla malinconia, a metà tra scenari di vita vissuta e immaginazione di Caro Caro, a una storia d’amore in un immaginario molto sfumato di Fragole, fino ad arrivare all'effervescenza di Fiore giallo passando per esperienze mistiche che richiamano una purezza assoluta ed un’enorme carica emozionale come quelle di Amore Mio e Viole.
L’album è composto da 8 brani: 22 minuti e 47 secondi in cui lasciarsi trasportare in maniera del tutto distensiva verso un viaggio atemporale in un luogo non fisico. Un ascolto che permette un contatto con gli angoli più remoti della mente.
Tracklist
Intervista: "Vergine è un invito a ritornare alla propria essenza"
Di che cosa parla e che cosa rappresenta per voi il vostro primo album “Vergine”?
“VERGINE” è musica, un bouquet di fiori, un mix di forme e colori, pensieri contrastanti, forme d’onda differenti. VERGINE è in sintonia con la sua diversità, sfaccettato, poco generico, astrale, sognante, in esso passato presente e futuro si muovono in equilibrio. Ama le proprie parti oscure e accetta ciò che sembrano produrre nel mondo là fuori. VERGINE ha coraggio ed energia per portare alla luce ogni segreto angolo della sua mente, ogni affranto buio della sua personalità, ogni convinzione, ogni decisione. VERGINE parla d’amore, di vita, con cuore, mente e istinto. In VERGINE non c’è regola o genere. Ci sono sintetizzatori e intuizione. C’è necessità di creare suggestioni sonore dinamiche e altalenanti a tratti molto forti. I brani sono fondati sulla forma canzone ma ne reinterpretano la struttura in stanze sonore contrastanti fra loro. Ogni brano ha un approccio sonoro singolo, costruito ogni volta, dalle fondamenta, fino al più piccolo dettaglio, con approcci unici e differenti. Per noi VERGINE è l’inizio, un inizio per noi e un nuovo inizio per chi l’ascolta in quando è un invito a ritornare alla propria essenza.
Tutti i brani sono accomunati da sound ed atmosfere decisamente oniriche: il vostro è anche un po’ un album che si pone l’ambizione di andare a scandagliare nei meandri dell’inconscio?
Assolutamente sì, soprattutto, è un invito ad osservarsi, scrutarsi, guardarsi dentro, scoprire e “smatassare” il proprio inconscio per coglierne i messaggi più profondi che ogni giorno cerca di comunicarci. Adoriamo atmosfere rarefatte, sognanti, questo perché Vergine è un sogno, il sogno di esser liberi, liberi di essere sé stessi, vergini, il sogno di un ritorno ad una purezza, alla propria pura essenza.
A che cosa vi ispirate quando scrivete le canzoni?
Sogni, frasi pensate, esperienze nostre e altrui, scene di vita quotidiane, questo per i testi, per quanto concerne la musica cerchiamo i suoni che più secondo la nostra personalità rappresenterebbero ciò che sono le nostre parole.
Cosa ne pensate dell'attuale panorama musicale indie in Italia? C’è qualche artista italiano/a famoso/a con cui vi piacerebbe collaborare o duettare?
Ultimamente si sta assistendo ad una virata della scena musicale indie, nella scrittura, nella musicalità, il che non può essere che positivo per le orecchie e la mente di tutti. Abbiamo bisogno di stimoli nuovi, di nuove musicalità, di sperimentazione, di dinamismo musicale che accompagna e si adatta perfettamente al dinamismo emotivo che ognuno di noi vive ogni giorno, soprattutto in questo periodo storico. Non abbiamo pretese di affiancare progetti già molto conosciuti, per noi è importante fare e condividere la nostra musica con artisti che come noi amano ciò che fanno e si divertono nel farlo. Attualmente abbiamo avuto il piacere di collaborare con Torū, Elia, artista molto affine a noi personalmente e musicalmente parlando. Ci siamo messi in gioco sperimentando e lasciando libero spazio all’improvvisazione e in tutta sincerità è stata un’esperienza di crescita. Sarebbe bello continuare a creare collaborazioni del genere anche con artisti che a primo impatto non lavoreresti, si scoprono sempre cose fantastiche quando non ce lo si aspetta. Nomi non ve ne faremo no, chi vuole divertirsi e sperimentare con noi può contattarci e ci si diverte insieme.
Tornando al vostro album: qual è secondo voi, a mente fredda, il vostro miglior lavoro tra gli 8 singoli che compongono il brano (posto che abbiate una preferenza)? E perché?
In realtà non abbiamo una preferenza assoluta tra i brani di “Vergine”, ogni brano ha la sua natura e la sua particolarità, ogni brano è quasi a sé stante e possiede qualcosa per cui essere amato. Si potrebbe dire che ciascuno di noi poi, ha un brano a cui è più legato. Pierpaolo è legato a Fragole e Chiamami Valentina per il tipo di produzione, Lucia è legata molto a Viole e Amore mio per il coinvolgimento emotivo/musicale che la riguarda da molto vicino.
Come nasce l’idea del progetto “Vergine”?
Il progetto nasce dopo aver affrontato entrambi (Lucia e Pierpaolo) un periodo di ricerca sonora e d’identità durata due anni. Lucia e Pierpaolo sono due persone fondamentalmente molto simili (per certi aspetti), due amici che da anni condividono musica, emozioni, palchi, piaceri e dispiaceri. Produciamo musica elettronica insieme da tempo e condividiamo progetti musicali differenti da altrettanto tempo. Due anni fa ci siamo fermati e abbiamo dato alla luce Vergine successivamente al periodo di stasi citato all’inizio. “Vergine” nasce da un concetto fondamentale quale quello di “verginità”, purezza, essenza priva di contaminazione esterna, libertà. In ciò che scriviamo c’è il nostro estro in tutte le sue forme, scriviamo ciò che vogliamo scrivere, suoniamo ciò che vogliamo suonare nel modo in cui vogliamo, con assoluta libertà. Ciò che ascoltate nel disco siamo nel modo più autentico noi, l’abbiamo creato, prodotto insieme, nota per nota. Entrambi curiamo interamente e autonomamente la scrittura e produzione dei brani.
Cosa dobbiamo aspettarci nell’immediato futuro, state già lavorando ad un nuovo album che avete in mente? Volete anticiparci qualcosa?
Del tempo che ancora deve venire non si parla. A tempo debito vi doneremo ancora vibrazioni.
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